Il Corriere – The Mule: la recensione in anteprima

C’è qualcosa di speciale ed inaspettato in The Mule – Il Corriere, in cui spicca soprattutto un Clint Eastwood sorprendentemente ironico, malinconico e molto fragile che accompagna lo spettatore, dietro e davanti la camera da presa, in un’avventura insolita per l’attore.

La sensazione che prevale in The Mule è che Eastwood, che torna a recitare per la prima volta da Di nuovo in gioco (2012), è che l’attore abbia coscientemente e coraggiosamente scelto di mettersi a nudo di fronte al pubblico. L’Eastwood del film, che interpreta Earl Stone, un casuale ed improbabile, ma efficientissimo, corriere della droga per un cartello messicano, è un uomo di quasi novant’anni che si dà al crimine dopo essere stato sfrattato dalla propria casa ed aver perso l’attività di floricoltore che ama sopra ogni cosa. Earl ha anche trascorso quasi tutta la sua esistenza a viaggiare per il paese per lavoro, allontanandosi così dalla famiglia, composta dalla figlia Iris (Alison Eastwood, la figlia che l’attore ha avuto con Maggie Johnson), con la quale non parla da 12 anni, l’ex moglie Mary (Dianne Wiest) e la nipote Ginny (Taissa Farmiga), l’unica con cui abbia una sincera relazione affettiva.

Archiviato l’eroe indomito e coriaceo che Eastwood ha interpretato per quasi tutta la carriera, in qualità di regista, non risparmia coraggiosamente inquadrature che mostrano senza filtri la fragilità della sua età, l’incedere lento e insicuro, il tremore delle mani e l’estrema magrezza. Earl, con una sfacciataggine tipica delle persone anziane, che gli fa dire le cose più imbarazzanti senza che nessuno riesca davvero a prendersela con lui per via dell’età, è anche il classico innocuo brontolone, che protesta contro la tecnologia ed i giovani per la loro abitudine di avere il naso sempre infilato in un telefonino. 

Dal punto di vista della recitazione e della sua presenza sulla scena, c’è invece molto poco di innocuo in Eastwood che, circondato da un parterre di attori di prim’ordine, Bradley Cooper, Laurence Fishburne e Michael Peña, nei ruoli di tre agenti speciali della DEA ed Andy GarciaIgnacio Serricchio, in quelli del boss del cartello Laton e del suo braccio estro Julio, sovrasta tutti con il proprio carisma, ponendoli in secondo piano al netto di interpretazioni comunque impeccabili.

Uno degli aspetti più insoliti della pellicola è inoltre che il protagonista fa ridere sinceramente il pubblico per gran parte del film grazie ad uscite inappropriate, offensive e politicamente scorrette, che gli vengono costantemente perdonate, persino dalle persona a cui le rivolge.

Senza dare giudizi di merito, The Mule – Il Corriere è costellato di personaggi negativi – protagonista compreso – con i quali risulta tuttavia impossibile non simpatizzare, persino quando si parla di minacciosi appartenenti ad un cartello della droga, che inevitabilmente finiscono per subire – come il pubblico – il fascino di Earl.

Nonostante le sincere risate, il ritmo incalzante ed una fotografia che cattura e dà il meglio di sé quando Earl è in viaggio per il cartello attraverso gli immensi paesaggi americani, The Mule – Il Corriere è anche un film profondamente intimista, in cui è impossibile non cogliere una certa autocritica e forse persino dei rimpianti da parte del regista quasi novantenne. Earl è un uomo che ha fatto molti sbagli nella vita, errori di cui è chiaramente pentito e che vorrebbe saggiamente e generosamente evitare a tutti coloro che gli sono attorno dispensando consigli, che l’oggetto delle sue attenzioni sia l’agente della DEA che gli dà la caccia o i delinquenti con cui ha a che fare. [pullquote]Earl: Gli unici a voler vivere fino a cent’anni sono quelli che ne hanno 99[/pullquote]

The Mule – Il Corriere che – lo ricordiamo – è liberamente ispirato alla vera storia di Leo Sharp, un veterano della II Guerra Mondiale divenuto corriere della droga, la cui storia è apparsa in un articolo del New York Times a firma di Sam Dolnick – è un film vibrante, al quale si perdonano senza sforzo alcune incongruenze narrative legate principalmente all’indagine della DEA, che parla di redenzione e di seconde possibilità e soprattutto di una gran voglia di vivere di un personaggio, e di un uomo, che ha chiaramente ancora molto da regalare a quest’arte ed al suo pubblico.

Il Corriere – The Mule uscirà nelle sale italiane, distribuito dalla Warner Bros. Pictures, giovedì 7 febbraio 2019.

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