Supergirl: recensione dell’episodio 3×08 Crisis on Earth-X [PARTE 1]

Recensire Crisis on Earth-X è un compito interessante ed ancora prima che il crossover andasse in onda ci siamo posti il problema di come affrontare questi episodi poiché, da ciò che gli autori stessi avevano ripetutamente dichiarato, sapevamo che sarebbe stato una sorta di film di quattro ore che avrebbe riunito assieme – in occasione del matrimonio di Barry Allen e Iris Wets – gli eroi di ben quattro show. Queste circostanze, probabilmente, avrebbero quindi reso complesso per gli spettatori vivere queste quattro puntate come parte integrante dell’arco narrativo della serie a cui appartengono, il che è esattamente ciò che è successo con il primo episodio del crossover che non è sostanzialmente giudicabile come una puntata di Supergirl, ma semplicemente come la prima parte di un complesso intreccio narrativo di quattro ore.

La scorsa settimana la puntata di Supergirl si era infatti conclusa con il ritorno di Mon-El (Chris Wood) e la notizia che non solo l’ex innamorato della protagonista veniva dal futuro e non pensava avrebbe mai rivisto Kara, ma che recava anche con sé una moglie saturniana nuova di zecca di nome Imra (Amy Jackson).
Questo sviluppo narrativo è stato, come era prevedibile, temporaneamente dimenticato e, al di là di un paio di scambi in cui gli amici di Kara le chiedono perché non sia venuta con Mon-El al matrimonio, la ragazza d’acciaio non affronterà l’argomento fidanzato-perduto.
Sarà però proprio il senso di perdita che sia Kara che sua sorella Alex (Chyler Leigh) sentono a spingerle ad accettare l’invito di Barry ed Iris, perché – nonostante nessuna delle due sia nello spirito di festeggiare la felicità altrui – le sorelle Danvers rifiuteranno di farsi sopraffare dal dolore e accetteranno quindi di fare questo breve viaggio a Central City.

Dagli spoiler che erano emersi sul crossover sapevamo che Kara ed Alex sarebbero stati gli unici due personaggi di Supergirl ad apparire in Crisis on Earth-X, ma la puntata si apre in realtà con un cammeo a sorpresa e cioè con la morte del doppelgänger di Terra-10 di James Olsen/The Guardian per mano di Dark Arrow. L’esistenza stessa di The Guardian in questo universo, inoltre, è l’unica cosa che suggerisce, in questi primi due episodi, che su Terra-10 esista una qualche sorta di Resistenza che, per chi ha letto i fumetti, si identifica con il nome di Combattenti per la Libertà.

Da questo momento in poi è difficile, come dicevamo, recensire questa puntata come parte integrante di Supergirl, perché la storia prende una piega più The Flash e Arrow centrica di quanto ci aspettassimo e finisce anche per essere l’episodio più “leggero” tra i quattro che vedremo di questo crossover, poiché è la classica rappresentazione della quiete prima della tempesta, nonché della celebrazione dell’amore rappresentato dal matrimonio di Barry ed Iris.
Per chi non dovesse seguire tutte le serie dell’Arrowverse, è possibile che qualche aspetto delle tante storyline che si intrecciano nell’episodio causi confusione, ma bisogna ammettere che gli autori sono stati bravi nel non eccedere e che la puntata risulta veramente divertente anche per chi non sapesse nulla di The Flash, Arrow o Legends of Tomorrow.
Scene come quella in cui Oliver Queen esce dal camerino indossando un elegante smoking e guadagnandosi un ammirato “Cavolo!” da parte di Barry, che citerà tra l’altro anche la frase “ho conquistato la ragazza, dopo tutto,” estratta da una conversazione intercorsa tra loro durante il primo crossover tra le due serie, il tenero discorso di Joe West dedicato al matrimonio dei suoi figli (sì, suona strano anche a noi mentre lo scriviamo!), Alex che finisce a letto con Sara Lance (Caity Lotz) per dimenticare il dolore per la separazione da Maggie, le due che si strappano contemporaneamente la gonna dell’abito per combattere più agevolmente con i loro assalitori o William Katt (protagonista di Ralph Supermaxieroe, serie cult degli anni 80) che ufficializza la cerimonia, sono tuttavia elementi apprezzabili universalmente da ogni spettatore a prescindere dal suo livello di conoscenza delle singole serie.

Come se questo non bastasse, non sono mancati interessanti richiami ai fumetti, come per esempio la strana cameriera che, poco prima della cerimonia, offre a Barry da bere e che altri non è la figlia di Barry ed Iris venuta dal futuro, Dawn Allen che, con il nome di Tornado Twins, assieme al suo fratello gemello Don, userà i poteri ereditati dal padre diventando come lui un velocista. Nei fumetti, né Dawn né Don conosceranno Barry, morto dopo gli eventi di Crisi nelle terre infinite, il che spiega il motivo dell’entusiasmo della ragazza alla vista del padre.

Per un amore che si festeggia, un altro sembra invece incontrare qualche ostacolo. Particolarmente coinvolto dalla felicità di Barry e dall’atmosfera della cena pre-nuziale, Oliver Queen decide infatti di chiedere nuovamente in moglie Felicity Smoak, per essere però rifiutato in maniera piuttosto decisa e brusca dal genio del computer e compagna dell’arciere.
Nonostante la relazione tra questi due personaggi continui ad alimentare controversie tra i fan di Arrow, non è una sorpresa che – parlando di matrimonio – gli autori dello show abbiano deciso di far nuovamente affrontare ai due l’argomento, ma qualcosa bolle chiaramente in pentola e, sebbene i sentimenti di Felicity non siano in discussione, il fatto che lei lo rifiuti, fa nascere il seme del dubbio in Oliver, facendo addensare una nuvola sul loro amore.
L’aspetto più interessante di questa particolare trama è legata più ai motivi che hanno spinto la giovane a dire di no, che al fatto stesso che Oliver le abbia chiesto ancora di sposarlo, soprattutto perché è ormai evidente che gli autori puntano a consolidare più che mai questa coppia che, proprio come Barry ed Iris, merita il proprio angolo di pace in un mondo piuttosto complesso in cui vivere, un mondo che – come se non bastasse – viene invaso da nazisti.

Concludiamo quindi questa recensione dando tutti gli onori a Grant Gustin per la sua interpretazione, i suoi occhi lucidi all’arrivo all’altare di Iris ci hanno convinto al 100% sulla natura dei suoi sentimenti e, sebbene non ci sentiamo di essere altrettanto generosi con Candice Patton, che è risultata nel complesso più fredda e meno coinvolta, il quasi matrimonio resta comunque un momento romantico apprezzabile.
Ma ciò in cui gli autori dell’Arrowverse eccellono veramente sono le scene di lotta e lo scontro che avviene all’interruzione del “lo voglio” tra i protagonisti di The Flash è di quelli che non si dimenticano.
Riuscire a coreografate una simile ripresa con tanti attori coinvolti è un’impresa davvero titanica (viene spontaneo chiedersi quanti ciak siano occorsi loro per arrivare a quel risultato finale) ed il regista Larry Teng ha fatto davvero un lavoro magistrale, soprattutto perché, a differenza delle scene girate nell’episodio successivo di Arrow (di cui parleremo nella recensione successiva), l’uso della luce ha giocato decisamente a favore del regista. Anche se tutto avviene nei tempi e nelle modalità migliori e sebbene l’uso del CGI (la computer grafica) non sia perfetto – soprattutto per quanto concerne Supergirl ed il suo scontro con Overgirl – l’effetto globale è  veramente notevole.
L’episodio si conclude infine con la rivelazione (sorprendente per chi era spoiler free) dell’identità degli assalitori dei nostri eroi, dietro alle quali maschere si nascondono i volti dei doppelgänger di Oliver e Kara e quello dell’Anti-Flash di Terra-1 Eobard Thawne, tornato in vita dopo il flashpoint e alleatosi con i nazisti di Terra-10.

La seconda parte di Crisis on Earth-X andrà in onda negli Stati Uniti questa sera con gli episodi di The Flash e Legends of Tomorrow su The CW.

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